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Diventare coach in Italia

Diventare coach in Italia

Se vuoi diventare un coach e fare del Coaching il tuo lavoro ti sarai accorto/a che in rete regna una gran confusione sulle norme che disciplinano questa professione in Italia e su cosa serva per diventare coach. Per questo è necessario fare un pò di chiarezza.

cosa serve per diventare coach

Un pò di chiarezza sulla professione del coach in Italia

L’Italia purtroppo è più indietro nella regolamentazione del Coaching rispetto ai Paesi del Nord Europa o agli Stati Uniti, anche se dal 2013 qualche cosa si è mosso.

La professione del coach in Italia è disciplinata dalla legge 4/2013 e dalla norma Uni 11601 del 2015.

La legge 4/2013

Quando si parla di Coaching la legge di riferimento in Italia è la legge 4 del 2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 26 gennaio 2013.

Questa, con lo scopo di tutelare il consumatore, ha regolamentato tutte le professioni non organizzate in Ordini o Collegi, chiamate appunto “professioni non regolamentate”. La legge 4/2013 disciplina pertanto tutte le professioni che sono prive di Albi, come quella del coach, del counselor, del naturopata, del personal trainer, del professionista olistico, del wedding planner, dell’amministratore di condominio e così via.

Vale la pena leggere gli articoli più interessanti della legge, che spiegheremo nel paragrafo successivo:

  • Art 1 comma 4: L’esercizio della professione è libero e fondato sull’autonomia, sulle competenze e sull’indipendenza di giudizio intellettuale e tecnica, nel rispetto dei principi di buona fede, dell’affidamento del pubblico e della clientela, della correttezza, dell’ampliamento e della specializzazione dell’offerta dei servizi, della responsabilità del professionista.
  • Art. 1 comma 2: Ai fini della presente legge, per «professione non organizzata in ordini o collegi», di seguito denominata «professione», si intende l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e relative attività tipiche o riservate per legge e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative.
  • Art. 2 comma 1: Coloro che esercitano la professione di cui all’art. 1, comma 2, possono costituire associazioni a carattere professionale di natura privatistica, fondate su base volontaria..(omissis).
  • Art. 5: La professione è esercitata in forma individuale, in forma associata, societaria, cooperativa o nella forma del lavoro dipendente.
  • Art. 6: La presente legge promuove l’autoregolamentazione volontaria e la qualificazione  dell’attività  dei  soggetti  che  esercitano  le professioni di cui all’art. 1, anche indipendentemente  dall’adesione degli stessi ad una delle associazioni di cui all’art. 2.
  • Art. 7 comma 1: Al fine di tutelare i consumatori e di garantire la  trasparenza del mercato dei servizi professionali, le associazioni  professionali possono  rilasciare  ai  propri  iscritti,   previe   le   necessarie verifiche,  sotto  la  responsabilità  del  proprio   rappresentante legale, un’attestazione..(omissis).
  • Art. 7 comma 2: Le attestazioni di cui al comma 1 (rilasciate dalle associazioni professionali) non rappresentano requisito necessario per l’esercizio dell’attività professionale.

Cosa serve per esercitare la professione di coach in Italia

Gli articoli che abbiamo riportato ci indicano cosa serve per esercitare la professione di coach in Italia.

Punto primo: l’esercizio della professione di coach è libero ed è fondato sull’autonomia e sulle competenze. Pertanto non è richiesta l’iscrizione ad alcuna Associazione professionale o ente. La professione può essere esercitata dal singolo individuo in modo assolutamente autonomo.

Punto secondo: per esercitare questa professione non è necessario conseguire un attestato rilasciato dalle Associazioni professionali o da scuole di formazione, né alcun tipo di certificazione, che per altro non esiste, come vedremo meglio più avanti.

Punto tre: nello svolgimento della professione è necessario rispettare i principi di buona fede e di affidamento della clientela, della correttezza e della responsabilità, pertanto il coach può formarsi come meglio crede ed esercitare la professione in modo autonomo e libero nel rispetto dei suddetti principi.

Punto quattro: la professione di coach può essere svolta in qualsiasi forma, da quella individuale a quella societaria.

Riassumendo:

Per svolgere la professione il coach non è tenuto ad iscriversi ad una Associazione professionale ed è libero di formarsi come meglio creda, potendo scegliere di farlo presso altri professionisti, una scuola o una Associazione professionale oppure in modo autonomo, purchè il coach possa garantire la necessaria professionalità, serietà e correttezza nel rispetto dei principi della buona fede, affidabilità e responsabilità. Non è necessario avere una attestazione.

Il legislatore pertanto non assoggetta chi svolge una professione non regolamentata a nessun tipo di controllo sulla formazione e sull’esercizio, affidando in capo al soggetto stesso un dovere etico di serietà, correttezza e responsabilità.

Le Associazioni professionali in Italia

Esistono in Italia numerose Associazioni ed Organizzazioni di Coaching, tutte di carattere privatistico. Le Associazioni professionali più famose sono: Acoi (Associazione Italiana Coaching), AICP (Associazione Italiana Coach Professionisti), ICF (International Coaching Federation), EMCC (European Mentoring and Coaching Council), oltre a tanti altri.

Quella di formarsi presso una delle Associazione di Coaching (o scuole ad esse collegate) e di essere iscritti ad esse è una libera scelta del coach, che al contrario può anche scegliere di esercitare la professione in modo indipendente, senza alcuna iscrizione e senza necessità di conseguire alcun attestato rilasciato dalle Associazioni o scuole di Coaching.

L’iscrizione agli elenchi delle Associazioni non è l’iscrizione ad un Albo o Ordine ufficiale, proprio perché, come abbiamo visto, in Italia non esiste un Ordine ed un Albo dei coach. Gli unici elenchi esistenti sono quelli interni alle singole Associazioni, ma si tratta appunto di elenchi interni alle Associazioni.

La norma UNI 11601 del 2015

Successivamente alla legge 4/2013 in Italia si è giunti alla Norma italiana sul Coaching UNI 11601 del 2015 “Coaching – Definizione, classificazione, caratteristiche e requisiti del servizio”. Le principali Associazioni professionali italiane hanno partecipato al tavolo tecnico UNI (ICF, ACOI, EMCC, AICP) per favorire la nascita di una disciplina più completa della professione.

La Norma definisce il Coaching come: “Un processo di partnership finalizzato al raggiungimento degli obiettivi definiti con il coachee e con l’eventuale committente e si basa su una relazione strutturata di reciproca fiducia.”

La Norma UNI ha ulteriormente disciplinato la professione del coach, definendo e classificando i requisiti del servizio di Coaching. In particolare ha previsto la possibilità di certificare l’attività svolta dalle organizzazioni, ma non ancora quella del singolo coach. Per questo motivo non esiste il titolo di coach certificato.

Non esiste il titolo di coach certificato

La norma UNI, andando a completare la disciplina della legge 4/2013, ha chiarito la questione relativa alle certificazioni.

In Italia non si può mai parlare di coach certificato, né usare questa dicitura. Ad oggi infatti il singolo coach non può certificarsi, poiché la certificazione è solo quella erogata dall’Ente Certificatore esterno accreditato da Accredia ed è riservata unicamente alle Associazioni ed organizzazioni professionali.

Purtroppo in rete viene sfruttata la poca chiarezza ed informazione, così che spesso si legge di scuole che, per vendere il loro corso di formazione, dichiarano di “abilitare alla professione di coach” o “di rilasciare il titolo di coach certificato”. Alcune volte si “gioca” con il termine “attestato riconosciuto”, creando l’idea che l’attestato rilasciato sia riconosciuto dallo stato per entrare a far parte di un Ordine o Albo o Elenco ufficiale.

È bene sapere che si tratta di diciture scorrette ed in realtà vietate.

Le scuole possono rilasciare solamente un attestato di formazione e le Associazioni professionali rilasciano un  Attestato di Qualità e Qualificazione Professionale dei Servizi. Questi attestati hanno lo scopo di dihciarare che la persona si è formata adeguatamente.

Troppo spazio all’incompetenza

È evidente che l’assenza di un Ordine e di un Albo lascia spazio alla nascita di coach professionisti che in realtà non sono tali, persone che da un giorno all’atro si svegliano e si improvvisano coach, a volte creando le figure più disparate, dal coach dell’anima a quello dell’amore o della legge di attrazione. La rete ne è piena.

Non è purtroppo infrequente che persone in difficoltà si affidino a spregiudicati sedicenti coach, che spillano loro fior di denari per non raggiungere nessun risultato, nel migliore dei casi o per fare dei danni, nel peggiore dei casi.

Per questo è fondamentale che chi decida di fare del Coaching la sua professione si formi adeguatamente e continui a formarsi lungo tutto il corso della sua professione.

Come abbiamo visto la formazione potrà essere fatta in autonomia cioè attraverso letture o partecipazione a webinar. Chiaramente è molto difficile riuscire ad autoformarsi in modo adeguato ed acquisire un metodo (quello del Coaching) che è complesso e che va studiato ed applicato con rigore.

Per questo riteniamo che per esercitare la professione del coach con la responsabilità richiesta dalla legge sia opportuno formarsi attraverso un corso di formazione erogato da una scuola o da professionisti competenti o dalle Associazioni professionali, con la consapevolezza che nessuno di essi potrà mai in nessun caso rilasciare titoli di coach certificato, ma solo attestazioni di formazione.

La Coaching Training Academy di QuiCoaching

I coach fondatori di QuiCoaching, con alle spalle molti anni di formazione e di esperienza, hanno creato un corso di formazione per coach che ad oggi sta già formando molti nuovi coach con efficacia di metodo, garantendo una formazione idonea ed utile per poter avviare in modo responsabile la professione di coach.

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La professione del coach si sta diffondendo rapidamente anche in Italia e sarà certamente una delle professioni del futuro, anzi lo è già. Se ti appassiona la crescita personale, se hai doti di empatia, se ti piacciono le relazioni di aiuto, allora cogli l’opportunità di fare del Coaching la tua professione.

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Nicoletta Cotugno, Domenico Tangredi, Donatella Fantone