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La perfezione esiste?
Ma la perfezione esiste veramente? Chi la cerca nella propria vita privata o lavorativa, la trova? Quello della perfezione è un tema che ci riguarda un pò tutti e che spesso ci rende schiavi e prigionieri di una ricerca infinita.
La perfezione, una ricerca infinita
Quante volte ti sei precluso di fare qualche cosa perchè non ti sei sentito abbastanza preparato e quante ti sei sentito insoddisfatto nonostante i risultati raggiunti perchè non li ritenevi perfetti? Molto probabilmente tantissime.
La tentazione spesso è quella di cercare la perfezione: fare quel lavoro in modo perfetto, gestire quella relazione in modo perfetto, ottenere una prestazione perfetta nello sport. In tutti questi casi il risultato è sempre lo stesso, l’insoddisfazione e la delusione. Non puoi essere soddisfatto se cerchi la perfezione, perchè essa ti condanna a una ricerca infinita.
Chi ha come obiettivo la perfezione è destinato a rimanere perennemente deluso.
La perfezione non esiste
Quello della perfezione è un falso mito, la perfezione non esiste, non è di questo mondo! Non esiste perchè c’è sempre un margine di miglioramento in tutto ciò che fai, sia nella professione che nelle relazioni o nello sport. Le competenze e le capacità di oggi, domani saranno superate, tutto può migliorare all’infinito.
La filosofia giapponese del Wabi-Sabi rappresenta perfettamente questo concetto: la perfezione è nell’imperfezione. C’è un’antica storia zen di un maestro che chiese a un suo allievo di sistemare il giardino in modo che rispettasse tutti i canoni zen. L’allievo si dà da fare, ripulisce il giardino da tutte le foglie e, dopo tanta fatica, pensando di aver fatto un lavoro perfetto, lo mostra al maestro. Questi non dice una parola, ma si reca sotto al ciliegio e lo scuote per far cadere i fiori e solo dopo dice all’allievo: “Ora è perfetto”.
La perfezione è appunto nell’imperfezione. Se riesci ad accettare questo principio imparerai a vivere felice e a provare soddisfazione.
Accetta l’imperfezione
Qualsiasi cosa tu faccia, dai il tuo meglio, ma quando l’hai terminata impara a vedere la perfezione nell’imperfezione. Accetta tutto ciò che ancora non è perfetto e ripromettiti di migliorare. Sentiti soddisfatto per l’impegno che ci hai messo e metti l’attenzione su tutto ciò che sei riuscito a fare e sulle sfide che hai superato.
Insomma, impara a cambiare punto di vista e osserva il mondo con una mente diversa.
L’imperfezione vuol dire crescita
La ricerca della perfezione ti rende schiavo di una ricerca che non ha mai fine, ti imprigiona e ti impedisce di essere felice. L’imperfezione è in realtà quella che ti consente di migliorare, per questo vuol dire crescita. Solo grazie a essa puoi evolvere, migliorare, cambiare.
Considerati sempre un apprendista, in ogni ambito. Non pretendere di avere un giardino perfetto, perchè la perfezione non è nell’ordine naturale delle cose. Scuoti il ciliegio e lascia che le foglie cadano, è lì che trovi la perfezione. Lascia che quegli errori, quelle imprecisioni, quelle sbavature rendano ciò che hai fatto perfetto così com’è. Sii consapevole che domani potrai fare la stessa cosa meglio e la volta dopo ancora meglio e così via all’infinito, ma nel frattempo sii fiero di ciò che hai raggiunto. Non cercare la perfezione, ma impara dall’imperfezione.
Il coaching ti aiuta
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Nicoletta Cotugno
